venerdì 13 luglio 2012

TERRE ALTE = RUOTE GRASSE

Pubblichiamo volentieri il volantino dell'escursione Uisp, ossia il "Raduno delle Terre Alte" che si svolgerà  domenica prossima, 15 luglio, a Berceto organizzato da Terre Alte Off Road Mtb in collaborazione con Mtb Alta Val Baganza. La prova è valida come prima tappa del Val Baganza Trophy. Purtroppo, per altri impegni noi non saremo là. Buon divertimento comunque a tutti i partecipanti.


giovedì 12 luglio 2012

MT-BARBIANO DAY: LE FOTO

Non molte e non di grandissima qualità. D'altronde, pedalando non è facile fare un reportage. Ecco, di seguito, le foto della prima edizione del MT-Barbiano Day. Sotto, invece, nel post precedente, il racconto di una bella giornata sulle ruote grasse.

NB: Per visionarle, basta cliccarci sopra.

BARBIANO DAY: LA "SAGRA" DELLA BICI

Invece di passare una giornata distesi al sole di qualche spiaggia adriatica o insenatura della riviera tirrenica, per citare i litorali che da Parma sono più facilmente raggiungibili, un manipolo di coraggiosi biker ha scelto la felinese collina di Barbiano per trascorrere alcune ore di una torrida domenica di inizio luglio, proprio mentre per molti vacanzieri era già in corso l’esodo. Ma si sa, la passione per il x-country può questo ed altro. Occasione di tutto ciò, il MT-Barbiano Day, costola a ruote grasse del Barbiano Day organizzato dal Velo Club Valera col patrocinio del Comune di Felino, sotto l’egida dell’Acsi Settore ciclismo e giunto per la versione strada alla seconda edizione. L’idea, a dirsi, è semplice ma suggestiva: i cicloturisti, muniti di carnet di viaggio sul quale apporre i timbri nelle sedi di controllo, possono percorrere tutti e sette i versanti che su asfalto conducono al vertice dei 400 metri di altitudine della collina di Barbiano.

Il raduno degli stradisti al ristoro di Barbiano
Perché questa bizzarria, potrebbe chiedere un lettore non parmense? Barbiano, frazione del Comune di Felino, dista meno di venti chilometri dal centro storico di Parma e per chiunque pedali verso le pendici dell’appennino è la prima collina che incontra, oltre a presentare, coprendo una distanza piuttosto breve, un notevole dislivello. Ma ciò che rende ancora più speciale e, a suo modo, mitica questa salita sono le molteplici vie d’accesso, che oggi, dopo (per certi versi, purtroppo) l’asfaltatura del versante proveniente da San Michele Gatti, ammontano addirittura a sette: due da Felino, due da San Michele di Tiorre, quello citato del cosiddetto “San Michelino”, oltre a quelli di Mattaleto, in Comune di Langhirano, e quello di Sant’Ilario Baganza. Tutti discretamente impegnativi, con pendenze medie oscillanti tra il 5 e il 9%, con punte massime che arrivano, seppur per brevi tratti, fino al 18%. Introduzione necessaria per capire il senso dell’evento, una sorta di festa delle due ruote proprio in uno dei “santuari” dei ciclisti parmensi, una vera e propria palestra che tutti coloro i quali, a Parma, sono saliti su una bicicletta da corsa, almeno una volta hanno frequentato.

Veterani Ciclisti Parmensi, i più numerosi fra gli stradisti
Poteva mancare la mtb a questa celebrazione? Assolutamente no. Così dopo qualche settimana di assenza durante la quale molti eventi offroad, tra gare ed escursioni (come ad esempio quella Uisp di Bazzano, per citarne una), si sono succeduti torniamo a mettere bianco su verde sulle pagine del blog. Se i cicloturisti hanno risposto inoltre 200, i biker sono stati un po’ più discreti e alla partenza da Piazza Miodini erano circa una trentina.

I biker al via da Piazza Miodini a Felino
Un po’ pochi in verità, ma le cause vanno ricercate nelle summenzionate ferie estive come pure in una certa carenza informativa, della quale anche la latitanza di questo blog è corresponsabile. Ce ne scusiamo, ma l’anticipo forzato della data dal 22 luglio all’8 dello stesso mese ha un po’ scombussolato i piani di tutti. Peccato perché la prova era la terza tappa del Trofeo RampiParma, giunto così al giro di boa con qualche evitabile defezione. Comunque sia al “numero zero” del Barbiano Day fuoristrada, pochi…e come si dice sempre in queste occasioni, ma buoni. Ben rappresentato, come al solito il Filippelli Bike Team, l’OS, il GS Torrile, il Velo Club Valera oltre al Team La Verde con la presenza di Anna Celenta, unica donna al via, che ha ingentilito, pur lasciandosi spesso alle spalle i compagni di avventura, l’escursione. Buono è apparso pure il percorso, certamente non inedito, ma concepito in modo di emulare per quanto possibile ciò che capitava in contemporanea agli stradisti, e cioè transitare a più riprese in vetta a Barbiano. Compito sicuramente più complicato per i biker, non fosse altro che per il tempo impiegato, piuttosto che la distanza. In verità i chilometri complessivi percorsi sono stati circa 25 su un dislivello complessivo di oltre 1000 metri. Per mantenere intatta e parallela la scenografia, la prima parte dell’itinerario si è sviluppata sull’accesso stradale “classico”, ossia quello che transita nei pressi del Castello di Felino per poi raggiungere la sommità del colle. Prima variante, una ghiaiata che transita nei pressi del piccolo cimitero della frazione e poi sbuca nel piazzale del circolo “La Quercia” dov’era collocato un ricco ristoro al quale i partecipanti potevano “attingere” ad ogni passaggio.

Il primo tratto offroad del MT-Barbiano Day
Da qui inizia la parte più significativa del giro, attraverso carraie, tratturi e sentieri, con qualche bel “becco” in salita, come dice Roberto Adorni del Team Fela a cui va il nostro ringraziamento per l’aiuto fornito nell’individuare il percorso, ma senza particolari difficoltà tecniche, anche in discesa.

Filippelli Bike Team in azione
La lunga e spettacolare costa che dal mulino di San Michele Gatti conduce a Cevola è sicuramente il tratto più entusiasmante della prima parte, soprattutto per i colori e i gli scorci panoramici che offre sulla Val Baganza.

Luca Ceci (Filippelli) guida il gruppo sull'erta di Cevola
Subito dopo la trebbiatrice
Verso Ca' Monte di Cevola
Anna Celenta, Giacomo Bonati e Angelo Tanzi in prima linea
Grano appena mietuto di un giallo abbagliante e lunghe distese di erba medica dal bel colore smeraldo sotto un cielo azzurro senza una nuvola: questo il leit-motiv che ha accompagnato il sudore, la fatica ma soprattutto l’allegria del gruppo.

Davide Colla (Filippelli Bike Team)
Divertente la picchiata su Soragnola, piccola e appartata borgata di fondovalle dove tra vecchi attrezzi agricoli, cani, gatti e perfino una rarissimo volo di pernici il tempo sembra essersi fermato. Primo ritorno a Barbiano scollinando attraverso una breve ma ripida mulattiera che elude il passaggio su asfalto all’incrocio di Strada Mainarda.

Il salitone della Mainarda
Di seguito la discesa al Lago Matteo e la risalita verso l’agognato primo ristoro. Poi via di nuovo, per la seconda parte, attraverso la scorrevole discesa all’interno del Vigneto Amadei.

Panorama del Vigneto Amadei (foto A. Celenta)
In discesa, nel vigneto
E ancora giù fino a San Michele Tiorre con suggestivi passaggi in remote vallecole tra ponticelli e ombrosi boschetti.

Andrea Bertozzi impegnato su un ponticello in legno
Sergio Pessina (Presidente Asd SanLeonardo)
Risalita fino a località Co’ di Sotto, poi di nuovo campi, vigne, alberi da frutto e filari di noccioli per rientrare a Barbiano.

Maurizio Bricoli guida il gruppo verso Co' di Sotto
Anna Celenta ammira il panorama
Fatica parecchia, ma soddisfazione altrettanta. Bello l’incrociarsi con i partecipanti alla versione stradale della manifestazione, in un gioco di maglie variopinte che salivano e scendevano in continuazione, ancora più bello sostare alle tavolate imbandite dove Pia, Chiara, Cinzia e Daniela del Valera somministravano vini, salumi tipici ben accompagnati da ottima focaccia ligure preparata da Luca e Nadia, fornai genovesi e cronoman del team parmense, ma soprattutto freschissime fette di cocomero che, sotto gli occhi di Angelo Mora presidente del comitato provinciale Acsi ciclismo e di Fabrizio Dassenno, organizzatore della manifestazione, sono andate letteralmente a ruba!

A quelli dell'OS piace l'anguria

Degna conclusione di quella che, senza temere di sminuirne il valore, può essere considerata una vera e propria sagra della bicicletta.

Nel prossimo post, tutte le foto. Perciò, restate connessi.